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Piano Casa: "Coinvolgere nella discussioni i territori, le comunità e le associazioni"

Piano Casa

Patrimonio comune? Patrimonio condiviso? 

Il piano casa ovvero l’emergenza definita “straordinaria e temporanea” diventa ordinarietà, quasi ordinamento legislativo prassi consolidata

Legambiente Puglia: “Si torna ancora una volta a discutere su questo tema senza coinvolgere i territori, le comunità e le associazioni”

 

Con un emendamento a firma del consigliere regionale Fabiano Amati, nella seduta di ieri 9 novembre, il Consiglio Regionale della Puglia, per l’ennesima volta, ha apportato modifiche alla legge regionale in materia di recupero dei sottotetti, dei porticati, dei locali seminterrati e interventi esistenti e di aree pubbliche non autorizzate. Naturalmente, com’è nostra consuetudine, valuteremo gli effetti di tale emendamento riservandoci di verificarne la portata in termini ambientali e di tutela, dell’interesse della collettività sulle aree pubbliche in termini di eventuale sottrazione di spazi e servizi.

“Vigileremo che le solite promesse circa il potenziale di produzione economica e di libertà di costruire con modalità di sostenibilità ecologica diventi, realmente, il tanto sbandierato e mai attuato dato programmatico nell’azione di governo. – ha affermato Ruggero Ronzulli, presidente di Legambiente Puglia - Ad oggi riscontriamo dinamismo ed energia finalizzati a distruggere il patrimonio storico/culturale ed ambientale regionale: cancellare le direttrici vocazionali delle nostre comunità per costruire un’unica desolata, anonima ed enorme periferia”.

Già negli anni passati, dopo ogni ennesima proroga, Legambiente aveva sollevato forti dubbi e perplessità circa l’effettiva efficacia del piano casa in merito al recupero ed al miglioramento della qualità del patrimonio edilizio residenziale.

E così anche quest’anno scatta, puntualmente, la proroga al 31 dicembre 2022 con emendamenti sempre più puntati alla saturazione edilizia ed alla “semplificazione” degli interventi che, senza una programmazione a monte che ne disciplini la portata, assumono i contorni di un preoccupante “snellimento delegislativo” che tralascia gli spazi per i servizi e la correlazione delle nuove densità con le infrastrutture (viabilità, parcheggi, verde, ecc) necessarie al vivere collettivo di qualità.

Merita un’attenta riflessione il metodo di agire adottato dal Consiglio regionale nell’approvare la proroga non tenendo conto del parere contrario del presidente Emiliano e dell’assessora Maraschio, procedendo dritto spedito. Ma ricordiamo anche come già il Governo, nella scorsa proroga, era intervenuto a gamba tesa sul modo di legiferare della nostra regione sul tema.

“Ancora una volta la nostra associazione torna a denunciare come non è possibile che si torni puntualmente su questo tema non tenendo conto dei territori, delle comunità, delle associazioni. – continua il presidente Ronzulli - A chi dovrà rivolgersi un’associazione o un gruppo di cittadinanza attiva per rappresentare e dare voce alle proprie istanze e/o al proprio contributo?  Pertanto chiediamo all’Assessora Maraschio, di avviare urgentemente un tavolo di lavoro condiviso per mettere fine a questo ennesimo scempio di proroga del Piano Casa e realizzare subito un programma regionale serio”.

Sottolineiamo come nella normativa regionale non è prevista, nell’ambito della legge sulla partecipazione, la possibilità di intervenire per sollecitare la definizione dei compiti istituzionali degli organi regionali. A meno che non si intenda emendare anche la partecipazione e con essa la democrazia.

 

 

Ufficio stampa Legambiente Puglia

Andrea Dammacco 3475450655