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I risultati del monitoraggio del Treno Verde

I risultati del monitoraggio del Treno Verde

I risultati del monitoraggio del Treno Verde: sotto osservazione il PM10 in otto punti critici 

 

Continua il trend positivo della città di Bari, ma non mancano alcuni picchi di polveri sottili registrati in alcuni orari

Legambiente: «Serve ora che la Città Metropolitana approvi un Piano della mobilità sostenibile per ridurre drasticamente il numero dei veicoli in circolazione»

 

Il Comune di Bari premiato dal Treno Verde per il progetto MUVT

Accessibilità dei sevizi ai diversamente abili, Bari adotta il Piano per eliminare le barriere architettoniche, ma stanzia appena 200mila euro

 

 

Nella città di Bari, nel complesso, lo smog non raggiunge medie preoccupanti seguendo il trend positivo dello scorso anno in cui nessuna centralina ha superato il limite dei 35 giorni nell’anno solare previsto per il Pm10.

A questo dato positivo vanno comunque affiancate alcune eccezioni negative: dall’inizio dell’anno, per tre giorni, la centralina di Caldarola ha fatto registrare il superamento del limite previsto per il Pm10.

Al di là dei superamenti dei limiti normativi, l’edizione 2019 del Trenoverde ha come obiettivo quello di sensibilizzare la cittadinanza sull’esposizione all’inquinamento atmosferico. Spesso infatti i cittadini sono sottoposti inconsapevolmente ad alti tassi di inquinamento nel corso delle loro varie attività quotidiane.

Con questo obiettivo è stato realizzato nelle giornate del 28 e 29 gennaio scorso, un monitoraggio in 8 punti “critici” della città di Bari scelti in base alle segnalazioni dei cittadini e dei circoli di Legambiente.

In questi punti sono state fatte misurazioni della durata di un’ora delle polveri sottili, con l’obiettivo di scattare una fotografia dell’inquinamento atmosferico presente nell’area monitorata facendo particolare attenzione ai picchi di polveri sottili registrati.

Un picco preoccupante è stato registrato in Via Maratona, strada molto trafficata e piena di tir diretti verso il porto cittadino, dove le Pm10 hanno superato il limite di legge consentito di 50µg/mc arrivando a toccare, alle 11:11, il valore di 171 µg/mc. Altri picchi significativi presso questo punto si sono raggiunti alle 11:00 e 11:05 rispettivamente con valori di 155 µg/mc e 153 µg/mc.

Anche in Via Andrea da Bari il picco più elevato riscontrato è stato alle 10:08 con 160 µg/mc, mentre, vicino la stazione, il valore massimo registrato è stato di 105 µg/mc. Nei pressi del Policlinico i picchi più alti sono stati rilevati intorno alle 9:00 con valori di 54 µg/mc e 68 µg/mc.

In generale i valori medi registrati di polveri sottili (Pm10) nei punti rilevati in città, variano tra 7,13 e 66,37 microgrammi/mc (come media oraria). I punti monitorati sono: Piazza Padre da Pergola (media oraria di 23,4 µg/mc), Via Andrea da Bari (media oraria di 18,4 µg/mc), l’area pedonale di Via Argido (11,1 µg/mc), Via Capruzzi nei pressi della stazione (21,5 µg/mc), Via Amendola (13,9 µg/mc), Via Petroni (13 µg/mc), Piazzale Giulio Cesare davanti al Policlinico (42 µg/mc) e Via Maratona (66,4 µg/mc).

“Per contrastare i cambiamenti climatici, ridurre lo smog e rendere più vivibili le nostre città è fondamentale e non più rinviabile, diminuire drasticamente il traffico veicolare privato in ambito urbano - dichiara Mirko Laurenti, portavoce del Treno Verde -. Bisogna cambiare radicalmente i modelli di mobilità urbana, ancora troppo centrati sull’automobile, favorendo il trasporto pubblico e la sua interconnessione con treno, bici, sharing elettrico e nuovi esempi di micro-mobilità. Ancora molta è la strada da fare in questo senso anche a Bari, sebbene i dati del monitoraggio di questi giorni non siano allarmanti, bisogna sottolineare che l’automobile privata la fa ancora da padrona. Si notano però anche segnali incoraggianti e tra questi ci sono gli sforzi fatti in questi anni dal Comune di Bari per migliorare il servizio di Tpl oppure incentivare la ciclabilità o la condivisione dei mezzi di trasporto”.

“Benché non allarmanti, i monitoraggi a Bari sulle polveri sottili mostrano tuttavia come siano i cittadini a pagare, inconsapevolmente, il prezzo più alto in termini di qualità dell’aria che respirano, con disagi e rischi per la salute - commenta Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia -. Nonostante le buone pratiche di mobilità sostenibile degli ultimi anni, come i parcheggi di scambio, la tariffazione concentrica e gli incentivi all’uso della bicicletta, serve ora che la Città Metropolitana approvi un Piano della mobilità sostenibile per ridurre drasticamente il numero dei veicoli in circolazione”.

Nel corso della mattinata il Comune di Bari è stato premiato dal Treno Verde per il progetto MUVT (“Mobilità Urbana Vivibile e Tecnologica”), finanziato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del mare per la mobilità sostenibile casa-scuola e casa-lavoro

Con MUVT i cittadini baresi potranno acquistare una bicicletta per se stessi o per i propri figli usufruendo di un contributo dell’amministrazione comunale del 50% sul costo di acquisto fino ad un massimo di 150 euro per le biciclette normali e 250 euro per i mezzi a pedalata assistita, con l’obiettivo di ridurre l’inquinamento atmosferico derivante dall’utilizzo massivo dell’automobile ad uso individuale.

L’Amministrazione inoltre attiverà una forma di incentivo basato sul rimborso chilometrico: 20 centesimi di euro per ogni chilometro fatto nel tragitto casa-lavoro e 4 centesimi per altri percorsi cittadini per un massimo di 1 euro al giorno e di 100 euro in quattro mesi.

Inoltre la ricerca CittAccessibili di Legambiente e Fondazione Serono, ha voluto coinvolgere i Comuni nell’elaborazione di un quadro nazionale della situazione attuale dei centri urbani capoluogo di provincia per quanto riguarda l’accessibilità dei servizi comunali ai diversamente abili. E’ stato predisposto un questionario indirizzato a 104 città che interroga i Comuni su 56 diversi indicatori divisi in cinque grandi aree: una generale, relativa ai diversi aspetti dell’accessibilità di aree ed edifici pubblici e privati, le altre specifiche per lo spazio pubblico, i trasporti, i servizi, gli investimenti. Al questionario ha risposto oltre il 70% dei Comuni interpellati città (73 su 104)

A Bari esiste un censimento dei residenti con disabilità e nel Comune c’è un ufficio preposto all’Accessibilità; dal 2018 sono applicati i Piani di Eliminazione delle Barriere Architettoniche, obbligatori però dal 1986; la totalità dei mezzi di TPL è attrezzata per rispondere alle esigenze delle persone a Ridotta Mobilità e non udenti; il Comune ha stanziato fondi per l’eliminazione delle barriere architettoniche e per favorire la completa fruizione da parte di persone a ridotta mobilità, non vedenti e non udenti.

Purtroppo però nel capoluogo pugliese ancora non esiste il Disability manager; il sito web del comune non è conforme ai requisiti di accessibilità e fruibilità previsti dalla Legge Stanca del 2004 per le P.A.; l’investimento programmato per il 2018 per l’abbattimento delle barriere architettoniche è stato di appena di 200mila euro”.

“Per quel che concerne l’accessibilità dei servizi comunali da parte dei diversamente abili – commenta ancora il portavoce del convoglio ambientalista Mirko Laurenti -, dai dati scaturiti dall’elaborazione del questionario di Legambiente e Fondazione Serono e inviato ai Comuni, emerge che Bari, pur avendo risposto in modo abbastanza completo, dimostrando quindi di avere a fuoco il tema, ha appena iniziato a porsi seriamente il problema delle Barriere Architettoniche, stanziando però per questo fondi esigui. Il Treno Verde – conclude Laurenti – è anche e soprattutto un mezzo attraverso il quale riusciamo a far conoscere e valorizzare buoni esempi di sostenibilità urbana, educando ed insegnando a tutti, soprattutto ai giovanissimi, l’importanza di stili di vita sostenibili. Da questo punto di vista lasciamo Bari soddisfatti di aver avuto a bordo tanti ragazzi di classi medie ed elementari, tanti giovani curiosi. Sono loro il futuro.”

Dopo la tappa di Bari, il viaggio del Treno Verde prosegue verso Napoli. A bordo ci saranno le migliori esperienze italiane impegnate sul fronte della sostenibilità ambientale, come il consorzio Ecopneus, partner principale del Treno Verde; i partner sostenitori EnelX e Ricrea; i partner Bosch, Iterchimica, Montello, Valorizza (brand di Sma e Gemmlab); i partner tecnici Con.Tec, Ecoplus, 100% Campania - Formaperta e come le esperienze dei partner start up Lime e Movecoin. Media partner del tour del convoglio ambientalista sono la Nuova Ecologia e QualEnergia. Gli allestimenti delle carrozze sono stati curati, invece, dall'Accademia delle Arti e nuove tecnologie di Roma.

Ufficio stampa Treno Verde: 3491979541 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Il Treno Verde è una campagna di Legambiente e Ferrovie dello Stato Italiane

con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare