• AREA STAMPA
  • Comunicati
  • Cambiamenti dei periodi di nidificazione delle tartarughe sulle spiagge

Cambiamenti dei periodi di nidificazione delle tartarughe sulle spiagge

Legambiente Puglia: “Urgente aprire un confronto regionale sul tema dei cambiamenti dei periodi di nidificazione sulle spiagge” 

In vista della Strategia regionale sulla Biodiversità si chiede l’istituzione di un Osservatorio specifico per indirizzare le azioni legislative sulla fruizione delle spiagge.

 

Legambiente Puglia torna sulla vicenda accaduta qualche giorno fa sulle spiagge della Marina di Ugento aprendo una riflessione più ampia sull’attuale consapevolezza che la crisi climatica sta incidendo sulla vita di ognuno di noi, sulla vita della biodiversità che popola la nostra terra e territorio. Questo sta accadendo anche e soprattutto sul ciclo vitale delle tartarughe Caretta Caretta con un imprevedibile ed inusitato fenomeno di slittamento diffuso del periodo di nidificazione verso il mese di ottobre e perfino novembre. Nel basso Salento, ad esempio, ci sono nidi in ottimo stato di salute che si chiuderanno tra una o più settimane.

“Quanto accaduto sulle spiagge della Marina di Ugento ci deve far riflettere tutti sulle conseguenze che i cambiamenti climatici e anche sulla necessità di ampliare il raggio temporale dei monitoraggi dei nidi e delle autorizzazioni ai smontaggi degli stabilimenti balneari. – ha dichiarato Ruggero Ronzulli, presidente di Legambiente Puglia - Il nido di provenienza delle tartarughe, infatti, non era a conoscenza di nessuno e questo ha comportato, così come avviene normalmente, ad una mancata consegna da parte dell'autorità né alcuna responsabilità diretta sullo stesso”.

Il tema però è più ampio e articolato, perché è fondamentale un adeguamento ai cambiamenti climatici e alle conseguenti modifiche dei periodi biologici delle norme in vigore, a cominciare dalle limitazioni al transito dei veicoli per la manutenzione dell'arenile che le "Linee guida per la manutenzione stagionale delle spiagge - vers. marzo 2020" all'articolo 14 limitano attualmente al 15 ottobre a cui l'Ordinanza Balneare regionale si richiama e conforma. Questo infatti obbliga i concessionari allo smontaggio della struttura, così come accaduto nel caso specifico dopo una ingiunzione della Capitaneria competente.

“In questi anni Legambiente, grazie al grande lavoro e impegno delle sue reti territoriali, - ha specificato Maurizio Manna, responsabile mare e turismo di Legambiente Puglia -  è stata capace di costruire importati relazioni e buone pratiche di collaborazioni nella gestione dei nidi grazie alla stretta collaborazione con i Centri di Recupero Tartarughe Marine, Capitanerie di Porto, Forze dell’Ordine, Parchi regionali, aree marine protette, Comuni e soprattutto operatori balneari, cittadini e pescatori. Infatti oggi sono queste ultime categorie sempre più sensibili al tema e hanno aderito da subito alla nostra iniziativa Lidi Amici delle Tartarughe.

Da qui parte la nostra richiesta più ampia alle istituzioni regionali di avviare un Osservatorio/Tavolo tecnico regionale sul tema specifico che possa consentire di indirizzare in modo corretto le prossime Ordinanze Balneari e azioni legislative nell’ottica di tutela e salvaguardia della biodiversità. Considerando anche che proprio in questo periodo la Regione Puglia sta delineando e definendo la Strategia regionale sulla Biodiversità, sarebbe un messaggio importante per una Regione che è divenuta casa per le Tartarughe caretta caretta.