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Parco Eolico Off Shore tra Santa Cesaria Terme e Santa Maria di Leuca

Parco Eolico Off Shore

Legambiente Puglia chiede lo stop allo scoping senza uno studio di fattibilità serio e dibattito pubblico

Legambiente: “Necessario un confronto partecipato e democratico con territorio, cittadini e associazioni per raggiungere una soluzione condivisa”

 

 

È stato presentato presso il Ministero per la Transizione Ecologica il progetto preliminare per un impianto eolico off shore da localizzare nello specchio del mare Adriatico tra Santa Cesaria Terme e Santa Maria di Leuca che dal 10 febbraio all’11 aprile è sottoposto alla fase di scoping propedeutica alla valutazione di impatto ambientale.

Nell’oggetto vengono richiamati il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC) ed il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per documentare il contesto pianificatorio nel quale inserire il progetto e definirlo di interesse strategico. Di fronte a questo e anche alle valutazioni di opportunità e fattibilità dell’opera proposta, non può non essere garantita la partecipazione democratica ed un dibattito pubblico da cui far scaturire la scelta condivisa.

La fase di scoping si apre su un progetto preliminare che non si fonda sullo studio di fattibilità che Legambiente, più volte, ha chiesto e giudica ineludibile e preliminare nel confronto con la società proponente e in posizioni pubblicamente assunte. Uno studio di fattibilità concerne scenari diversi, opzioni impiantistiche principali e connesse, siti di insediamento diversi, impatti diretti ed indiretti diversi da sottoporre a studi geognostici, anemometrici, mareometrici e delle correnti marine, sulle interferenze sulla navigazione, e sulla presenza o il transito di specie animali ed infine sull’attraversamento di praterie di posidonia sul coralligeno e sul SIC mare presenti.

Nel progetto preliminare si parla di un unico sito occupato da 90 aerogeneratori alti 268 metri, i primi dei quali distanti dalla linea di costa 12,5 Km e sull’unico sito sono stati raccolti pareri senza uno studio di fattibilità di alternative possibili e senza quindi la possibilità di esaminare, diverse opzioni e relative criticità o alternative plausibili in merito alla potenza dell’impianto (1.350 MW), al numero, alla dislocazione degli aerogeneratori e conseguentemente all’occupazione di diverse aree con specifici cavidotti ed approdi da analizzare.

“Lo studio di fattibilità dovrebbe contenere, in rapporto alle diverse opzioni, la valutazione degli impatti paesaggistici e del cono visivo così come definiti nel DM del 2010 e nelle normative e pianificazioni conseguenti, ivi incluso il piano paesaggistico Territoriale Regionale (PPTR) della Puglia. – dichiara Ruggero Ronzulli, presidente di Legambiente Puglia - Si chiede quindi di sospendere la fase di scoping e di riaprirla sulla base della presentazione di uno studio di fattibilità che contenga le diverse opzioni richiamate e consenta di sottoporre a giudizio di compatibilità ambientale la soluzione, frutto del confronto tecnico e soprattutto partecipato attuato in tale fase”.

 

Ufficio stampa Legambiente Puglia

Andrea Dammacco 3475450655