CleanCities 2021

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Bus: tutti elettrici in città

Bari, solo il 17% del trasporto pubblico è elettrico. In arrivo quattro linee di filobus elettrici

Nel capoluogo pugliese migliora la sharing mobility e decresce, seppur lentamente, il tasso di motorizzazione

Una tavola rotonda Legambiente e Motus-E per trasformare la mobilità urbana: d’ora in poi solo elettrica

 

L’offerta dei mezzi pubblici sostenibili e in particolare elettrici della città di Bari andrebbe potenziata e in fretta, nonostante il recente rilancio del servizio ferrotranviario di scala metropolitana, dotato di locomotori a trazione elettrica. È quanto emerge dai lavori di Legambiente e Motus-E nell’ambito di “CittàMEZ”, mappatura della mobilità a emissioni zero nei capoluoghi di provincia, presentati oggi a Bari durante una tavola rotonda presso la sede di Legambiente Puglia. Obiettivo dell’incontro, l’accelerazione di piani e progetti per l’elettrificazione degli autobus urbani.

A Bari ogni abitante dispone di 32 vetture per kilometro (cioè carrozze metro o autobus, contro le 88 di Milano, le 56 di Cagliari, le 57 di Roma), e il trasporto pubblico locale della città è elettrico solo per il 17%. A migliorare, invece, è la sharing mobility, con il lancio recente di monopattini elettrici (1800 in totale) che appaiono già un successo. Ora, la mobilità elettrica pubblica della città di Bari potrebbe subire un’accelerata importante con il nuovo BRT, Bus Rapid Transit, ovvero un sistema di quattro linee di filobus con batterie elettriche per i tratti di difficile posa delle linee aeree, che percorreranno quasi 30 chilometri di corsie preferenziali, per ben 89 nuove fermate.

“La sfida odierna delle grandi città, come lo è Bari, è proprio quella di avere il coraggio di osare ed anticipare i tempi della transizione. - ha commentato Ruggero Ronzulli, presidente di Legambiente Puglia - Il Comune di Bari negli ultimi anni ha fatto diversi passi avanti, soprattutto nel periodo emergenziale Covid-19, con l’istituzione di ben 48 km di aree 20 e 30 nei quartieri centrali della città. Importante il successo dello sharing dei monopattini elettrici che ha ridisegnato il modo di vivere la città, ma ora la sfida che lanciamo è quella di rivedere radicalmente il trasporto pubblico locale con la riconversione dei mezzi ed anche una nuova mappatura delle soste, con più interscambi, che riducano i tempi di attesa e spingano all’intermodalità. L’arrivo del BRT potrebbe essere una grande rivoluzione per la città, ma sarà fondamentale una spinta e sensibilizzazione verso i cittadini affinché abbandonino l’uso delle auto e prediligano i diversi sistemi di mobilità sostenibile”.

Per la conversione a elettrico degli autobus adibiti al trasporto urbano, è stato inoltre presentato il Vademecum “Autobus elettrici nel trasporto pubblico” promosso dall’associazione Motus-E, per guidare le Regioni, gli Enti locali e le aziende interessate nell’implementazione di una rete di trasporto pubblico locale 100% elettrica. Come evidenziato nel Vademecum, la mobilità elettrica, soprattutto con autobus per il trasporto di 50-100 passeggeri, ha costi più elevati di investimento iniziale ma, se ben gestiti, garantiscono un vantaggio anche economico nel corso degli anni, come dimostrano i confronti del “Total Cost of Ownership”, cioè il costo pluriennale complessivo del servizio.

“Le città sono cresciute a ritmi impressionanti, sono tra le maggiori fonti di emissioni climalteranti e di inquinanti locali e vanno quindi ripensate in un’ottica che affianchi il nostro benessere alla produttività -  commenta Francesco Naso, Segretario Generale Motus-E - La trasformazione della mobilità urbana è un pilastro imprescindibile, non solo della transizione ecologica, ma della nostra salute. Questa non solo necessiterà di una forte riduzione del numero dei mezzi privati e di una maggiore adozione di altri modi di trasporto collettivi e condivisi, ma dovrà anche basarsi sull’elettrificazione dei mezzi circolanti nelle città, sfruttando tutte le risorse e le reti che la città offre affinché possano interoperare in maniera integrata”.

Da potenziare l’elettrificazione delle auto private, che oggi a Bari rappresentano lo 0,1% del totale, persino inferiore della media nazionale (0,2%). Indietro anche il numero delle colonnine (99 in totale, in tutta la provincia) e dei punti di ricarica pubblici (185 in tutta la provincia), che sebbene sembrino troppe rispetto alle poche auto elettriche circolanti in città, non appaiono sufficienti a consentire una rapida elettrificazione sia dei servizi di car sharing che dei taxi. Di contro, decresce troppo lentamente il tasso di motorizzazione della città, con 58 auto su 100 abitanti, registrando un tasso di inquinamento che ancora supera i nuovi limiti per il PM10 dell’OMS (23 microgrammi di media, contro il limite di 20).

Il monitoraggio “CittàMEZ” è strumento della campagna europea Clean Cities, di cui Legambiente fa parte insieme ad un cartello di altre associazioni, e che si pone come obiettivo quello di incoraggiare le città a passare al trasporto a emissioni zero entro il 2030. Ancora attiva la petizione “Stop alle auto diesel e benzina entro il 2030”, promossa da Clean Cities, con la quale tutte le associazioni ambientaliste europee chiedono a Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, di porre fine alla vendita di nuove auto a diesel, benzina e gas, compresi i veicoli ibridi. È possibile firmare la petizione online a questo link

Hanno partecipato alla tavola rotonda Ruggero Ronzulli, presidente Legambiente Puglia, Andrea Poggio, responsabile mobilità sostenibile Legambiente, Giuseppe Galasso, assessore alla Mobilità del Comune di Bari, Francesco Naso, segretario generale di Motus-E, Gregorio Cappuccino, Università della Calabria e Vittorio Ranieri, Politecnico di Bari.

 

L’ufficio stampa Legambiente Puglia: Andrea Dammacco 3475450655; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

L’ufficio stampa di Legambiente – Clean Citites: Grazia Battiato 3313997611; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

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